La Società importazione lane (Silan) di Carpi è fondata nel 1948 dal giovane imprenditore Renato Crotti, i cui genitori sono titolari in città del negozio di filati ‘La casa della lana’. Due anni dopo apre una tintoria in centro a Carpi, poi installa un reparto per la fabbricazione di tessuti con macchine circolari, dando alla Silan una dimensione ancor più industriale e nazionale. I dipendenti aumentano a 400 e con la produzione di tessuti di lana e di fibre sintetiche la Silan diventa un punto di riferimento della maglieria nazionale e internazionale.
Crotti diventa però famoso non solo per il suo ruolo nella creazione del distretto del tessile-abbigliamento a Carpi, ma per il suo originale approccio all’impegno civile e culturale. Fonda riviste come “Tuttocarpi” e “Tuttomodena”, partecipa alla nascita del “Mulino” a Bologna, crea un salotto culturale a Modena, pubblica libri ma, soprattutto, assurge alla cronaca nazionale e internazionale per l’organizzazione nei primi anni Sessanta di tre viaggi in Unione sovietica rivolti a dipendenti e sindacalisti, per dimostrare le reali condizioni di vita in quel paese, cui seguivano numeri speciali diffusi in centinaia di migliaia di copie.
Nel momento di massima espansione l’azienda ha stabilimenti a Carpi, Novi, Fiorano, Rovigo e Bergamo con oltre 1.360 dipendenti, mentre Crotti è socio di riferimento in quattro aziende negli Stati Uniti e a Portorico. Nei primi anni Settanta realizza a Varsavia, per contro del governo polacco, uno stabilimento tessile.
Sono diverse le vertenze sindacali che coinvolgono l’azienda, nel 1966 per il rinnovo del contratto integrativo, nel 1969 per ottenere maggiori garanzie rispetto all’ambiente di lavoro e alla prevenzione antinfortunistica, fino alla vertenza più importante che inizia nel 1975, quando l’azienda arriva sull’orlo del fallimento per il crollo del settore dei filati. Dopo un anno di presidio e di impegno del sindacato nel reinserimento dei lavoratori in altre aziende, nasce la Nuova Silan che riutilizza la stessa azienda e macchinari e che si trasforma nel 1981 nella DMR.
Lo stabilimento è stato demolito e al suo posto è stato realizzato il parco Unità d’Italia.
Collegamenti
FONTI
BIBLIOGRAFIA
Cgil Carpi, Da sfruttati a protagonisti, Carpi, Centro stampa del Comune di Carpi, 1981