Una delle lotte più significative condotte nella Bassa modenese nei primi anni del dopoguerra è quella relativa al Sabbioncello. Obiettivo la realizzazione di un impianto di derivazione sul fiume Po che consentisse l’irrigazione di buona parte della bassa pianura, realizzando un canale principale e alcuni canali collettori, tra cui quello di Gavello. Tale progetto è fortemente sostenuto dal sindacato perché può garantire un significativo sbocco occupazionale per molti disoccupati agricoli. I lavori iniziano nell’ottobre 1946, ma sono poi sospesi per opposizione del Consorzio della bonifica di Revere. Dopo una manifestazione a Mirandola il 30 dicembre, vengono stanziati finanziamenti per proseguire lavori.
Da questo momento si sviluppa un movimento di lotta con occupazioni simboliche e manifestazioni a Mirandola, Concordia, Medolla, San Possidonio per iniziare e completare le opere sia del Sabbioncello che del canale Gavello.
Tali opere sono inserite nel ‘Piano per la rinascita dell’economia provinciale’ presentato dal Consiglio generale dei sindacati e delle leghe della CGIL di Modena il 28 ottobre 1949. Infatti, nel ‘Piano del lavoro’ modenese sono avanzate le proposte di iniziare un vasto piano di lavori di bonifica e di miglioramento fondiario, attraverso la ultimazione del canale Sabbioncello, la sistemazione dei canali Torbido e Chiaro, il completamento del piano irriguo e di bonifica della Parmigiana Moglia e della Burana, un piano di rimboschimento montano, la costruzione immediata degli acquedotti rurali, in particolare nella bassa modenese e la unificazione dei vari consorzi di bonifica.
Il 14 dicembre 1952 a Mirandola si tiene un convegno interprovinciale sull’irrigazione per la rinascita del comprensorio di Burana, dove si chiede ancora il completamento dell’impianto di derivazione del Sabbioncello e del relativo canale. Una manifestazione di oltre 10.000 lavoratori viene promossa dal sindacato nell’aprile 1953. Finalmente nel 1955 è approvata la costruzione del canale di Gavello.
L’impianto è entrato in funzione nel 1958 ed è tuttora il principale impianto di derivazione per l’approvvigionamento idrico della pianura modenese, sia per l’irrigazione che per l’ambiente.
Collegamenti
FONTI
BIBLIOGRAFIA
Amedeo Osti Guerrazzi, Claudio Silingardi, Storia del sindacato a Modena 1880-1980, Roma, Ediesse, 2002