Sono nata il 2 dicembre del 1939 a Bondeno. Con la mia famiglia abitavamo a Ponti Spagna, una piccola frazione di Bondeno di Ferrara; ci sono stata per venti anni. Eravamo in cinque: il papà, la mamma, mio fratello e mia sorella. Mio fratello e mia sorella sono ancora viventi e ne sono molto felice perché mio fratello ha ottantanove anni, mia sorella ne ha ottantacinque, sono molto fiera di loro. Siamo molto attaccati.
La mia infanzia è stata abbastanza positiva, mio fratello ha molti più anni di me: diciotto, è come un papà; mia sorella ha quattordici anni di differenza. La nostra è stata una famiglia, anche se di soldi ce n’erano pochi, il papà è stato molto presente, anche mamma, ma il papà diciamo, era il padre che teneva la mano. Ricordo che da piccola… avevo dieci anni, ricordo ancora… mio papà mi aveva preso le scarpe; non è come adesso, che si prende il numero giusto, mi aveva preso un numero più lungo.
Mia sorella mi portò alla fiera e io girando andavo su e giù coi piedi, non camminavo molto bene e mia sorella mi dava degli scapaccioni. Quella lì è una cosa che ce la raccontiamo ancora, insomma lei era giovane e io piccolina.
I miei genitori facevano gli agricoltori, lavoravano in campagna. Avevano la stalla, avevano le mucche. Finito le elementari, dovevo andare scuola, ma i miei… na lota !
Dovevo andare a Ferrara per far le medie e dovevo prendere il treno, han cominciato a dire: “ In città, veniam fuori da una guerra!”. Parliamo del trentanove, c’era una mentalità diversa, non è come adesso e insomma, ho cominciato ad andare a fare la sarta.
Dopo però si son trovati pentiti. A me piaceva andare a scuola e mi dispiace d’essere rimasta ignorante. Essere donna è stato un ostacolo… parliamo di tanti anni fa, non è come adesso, dovevo prendere il treno, andare in città… Avevo delle amiche che non vedo più, ma ho dei bei ricordi, alla sera andavamo a dormire una volta a casa mia, una volta da loro. Degli insegnati ricordo che erano abbastanza rigorosi, non avevano niente verso di me, però mi ricordo che c’era un bambino, un ragazzino di dieci anni, che non faceva mai a modo. Lei, la maestra, aveva un righetto, allora usava il righetto, e gliele dava. Allora usava così, non come adesso… non per fare, ma a tenere a bada i ragazzini a volte… Mio fratello si sposò che io avevo quattro anni: ho una nipote con la quale abbiamo quattro anni di differenza. Mia sorella si sposò che io ne avevo dieci, sono andati via che io ero abbastanza piccola. A quindici/sedici anni andavo a ballare a Bondeno, al pomeriggio, perché la sera si ritornava a casa. Nel centro c’erano molti negozi, artigiani, c’erano dei maglifici, hanno chiuso tutto, non c’è più niente. Ricordo che al martedì c’era il mercato e la mia mamma andava a fare la spesa. Al mio paese ci sono rimasta fino a venti anni…