SPI CGIL

Intervista a: Davide Benetti
Realizzata da: Andrea Pantaleoni
Luogo: Camera del lavoro di Carpi
Data di realizzazione: 27 gennaio 2000

 

 

Ecco io la mia esperienza: io partirei dal fatto che sono, ho appartenuto a una famiglia antifascista non militante però era contro il fascismo quindi già all’inizio della guerra io sentivo già i discorsi contro il fascismo anche se ero bambino. L’appartenenza all’antifascismo era perché molti degli antifascisti trovavano una buona famiglia, si fidavano e invece quelli che erano dei fascisti non sono mai… non che gli dicessero qualcosa ma non si trovavano bene, non avevano quell’accoglienza degli antifascisti! E quindi, dopo la Liberazione, io ero in una famiglia contadina, facevamo già parte all’attività della Federterra che è un sindacato della terra e abbiamo fatto battaglie non comuni come il lodo De Gasperi…

Quindi subito dopo la guerra…

Sì, sì, sì! E l’attività sindacale era molto importante per tutta la famiglia che partecipava! Le lotte contro le regalie, l’emancipazione in un certo qual modo! Fino al 1960 perché dal ‘50 al ‘60 si cominciava a sentire molto bene che in due sulla terra non si viveva mica! E allora lo sforzo della famiglia che è rimasta poi unita perché abbiamo fatto la casa assieme, nel ‘60 abbandonammo la terra e andammo in fabbrica! Ecco, era già, come dire, una preparazione molto grande, soprattutto dal partito di sinistra, perché era sempre un fervore … e quindi quando entrammo in fabbrica riuscii a entrare nel ‘62, nel dicembre del ‘62 incominciammo da subito, da subito a fare le battaglie. E, in verià, in quegli anni erano molto, molto difficili per un’attività sindacale che non era libera, era un’attività che doveva essere nascosta perché se lo sapevano evidentemente licenziavano: sono i primi anni…