SPI CGIL

Intervista a: Luigi ‘Gigino’ Benatti (02/10/1926)
Realizzata da: Nora Sigman
Luogo: Finale Emilia

Data di realizzazione: 22 marzo 2000

 

 

Io nasco bracciante agricolo da padre e madre anche loro braccianti agricoli, naturalmente, e 9 figli… anzi 8 figli: 4 muoiono per la grande miseria, il freddo e ci rimaniamo io e 3 femmine. Ho cominciato a lavorare in campagna assieme ai miei genitori a 9 anni…

Quando sei nato?

Sono nato il 2 ottobre del ’26… e nel 1935 mi ricordo che ero a pulire il campo della canapa quando suonò la sirena della conquista di Addis Abeba … avevo 9 anni, erano le 4 del pomeriggio allora andiamo tutti a casa ad ascoltare il discorso del duce … non c’era nessuno che aveva la radio e un sarto che abitavamo in quel borgo di 11 famiglie era l’unico che aveva la radio, la porta fuori e tutta la gente che ascoltava il discorso del duce. Io avevo 9 anni ed ero entusiasta a sentire queste cose cosa vuoi? ero anche contento che suonassero le sirene perché così ero un po’ stanco e andavo a casa! Va bene! E poi dico, come sono diventato piano piano entrato nel sindacato …

La tua famiglia non era di tradizione socialista?

La mia famiglia era… mio padre è stato capo lega… mio padre è stato capo lega di Campodosso una frazione qui di Finale Emilia dove c’erano 2 capi lega allora perché c’erano tanti lavoratori agricoli, tanti braccianti e uno faceva il collocamento e quell’altro faceva il contatto con gli operai. Quello che faceva il contatto con gli operai era mio padre. Ma siccome che mio padre quando vedeva una cosa che non era troppo giusta era un po’ come questo qui che è andato via, Paolino, e praticamente lui, pensa bene!, si è rotto un pochino col movimento … non è che abbia smesso di essere quello che era ma diceva: “Io non faccio più il capo lega!” la fortuna vuole che proprio dopo 6 mesi mi prendono quell’altro i fascisti del 1921 e lo legano per i piedi e lo buttano su e giù per un
pozzo facendogli cantare ‘Allarme siam fascisti!’ e allora lui ha dovuto cantare perché altrimenti lo annegavano: lo mettevano con la testa nell’acqua e gli dicevano: “Canta ‘Allarme siam fascisti’!” e lui doveva cantare e poi dopo lo hanno tirato fuori. Certo che una persona quando gli fanno fare queste cose, la dignità umana viene proprio mortalmente distrutta. Mio padre è stato fortunato che appunto ha dato le dimissioni, aveva un carattere come quello al resto faceva quella fine lì anche lui! Però mio padre è sempre stato di sinistra, non ha mai preso la tessera del fascismo mai, mai, mai! …