L’azienda apre nel 1936 come Samis, occupando un centinaio di operai. Nel giro di pochi anni si collega a altre realtà produttive, esprimendo attraverso tre marchi (Bellentani, Cavazzuti, Samis) il meglio dell’industria salumiera modenese.
Dal dopoguerra diventa una delle realtà industriali più significative della Bassa modenese, assumendo per la frazione di Massa Finalese un ruolo decisivo e identitario e arrivando ad avere, nel momento di massima espansione, oltre 400 dipendenti, ai quali vanno aggiunti gli stagionali.
Azienda fortemente sindacalizzata, esprime tra il 1952 e il 1955 un proprio giornale di fabbrica, “La voce del salumiere”. Una delle battaglie più importanti condotte nell’azienda è la conquista della parità salariale uomo-donna.
Nel 1962 la fabbrica passa sotto la gestione pubblica della Montecatini-Montedison e nel giro di pochi anni un’azienda sana e riconosciuta per la qualità dei suoi prodotti entra in crisi per l’inefficienza della direzione e per le scelte della proprietà di investire in altri settori, fino a quando nel 1970 viene minacciata la chiusura e decisi 200 licenziamenti.
Tali scelte sono contrastate con una dura battaglia che raccoglie ampio consenso nel territorio e con l’occupazione per tre mesi della fabbrica. Dopo questa crisi l’azienda passa a un industriale di Brescia, che riapre con 270 operai ma che nel giro di pochi anni porta la fabbrica alla chiusura definitiva, nel 1981.
L’ex salumificio è abbandonato da decenni ed è stato ulteriormente danneggiato dal sisma del 2012.