Nel 1967 la CGIL decide assieme alla Federazione provinciale delle cooperative di costruire una nuova sede nella zona della ex Cittadella, vicina alla stazione delle autocorriere. Viene lanciata una nuova sottoscrizione, che si concluderà nel marzo 1972 con la raccolta di 255 milioni di lire rispetto all’obiettivo iniziale di 150 milioni, comprensivi di un contributo di quasi 7 milioni dall’Inca-Cgil nazionale e di 58 milioni provenienti dalla vendita della vecchia sede di via San Vincenzo. I contributi maggiori vengono dalle categorie degli edili (38, 7 milioni), dei braccianti (29.8 milioni), dei metalmeccanici (23 milioni), dei pensionati (14,7 milioni) e dei mezzadri (10,7 milioni).
Inaugurato nell’ottobre 1970, il palazzo di dieci piani – soprannominato ‘palazzo rosso’ per il colore degli infissi – diventa sede delle due organizzazioni. Successivamente, Legacoop deciderà di trasferirsi in un nuovo edificio costruito in via Fabriani, esattamente alle spalle del palazzo del sindacato.
Nell’edificio sono presenti tutti gli uffici del sindacato, ad esclusione dell’archivio storico, dato in gestione all’Istituto storico di Modena, e della Federazione italiana operai metallurgici, che si trova in via Mar Ionio 23, nel quartiere Crocetta di Modena.
Il 9 gennaio 2014 è stata collocata all’esterno dell’edificio la targa di marmo che ricorda l’eccidio operaio del 9 gennaio 1950. Inizialmente collocata all’ingresso della sede di via san Vincenzo, dopo il trasferimento della sede del sindacato è posizionata al decimo piano del palazzo, davanti all’ingresso della sala ‘9 gennaio 1950’. Questa scelta rientra nel progetto memoria della Cgil di Modena di collocare segni nei luoghi del sindacato.
Collegamenti
FONTI
BIBLIOGRAFIA
Claudia Finetti, Il sindacato nello sviluppo del ‘modello emiliano’ 1963-1978, in Lorenzo Bertucelli, Claudia Finetti, Marco Minardi, Amedeo Osti Guerrazzi, Un secolo di sindacato. La Camera del lavoro a Modena nel Novecento, Roma, Ediesse, 2001
Luigi Martini, CGIL le sedi. Le rosse architetture, Roma, Ediesse, 2010, pp. 185-193