Adriana Barbolini (a cura di)Cuocere la terra, piastrellare il mondo. Narrazioni del lavoro ceramicoModena, Litotipografia Poppi, 2014
Il libro: CUOCERE LA TERRA, PIASTRELLARE IL MONDO proviene dalla necessità di conoscere – attraverso la raccolta di storie personali – il popolo della ceramica. Lo Spi-Cgil di Modena, quello di Sassuolo, (che già avevano sperimentato l’efficacia di questo metodo) e la Filctem, che lavora sul campo nel comprensorio ceramico hanno pensato di avvicinare e di conoscere in modo più approfondito i propri iscritti, protagonisti di questa realtà, mettendosi in ascolto delle loro storie individuali, con la certezza di offrire al pubblico dei lettori un modello interpretativo originale della realtà sociale dei lavoratori di questo territorio.
Obiettivo principale della ricerca è stato mettersi in ascolto del mondo del lavoro allo scopo di conoscere il personale punto di vista dei testimoni su alcuni temi di grande importanza: famiglia, scuola, lavoro, sindacato, salute, territorio. La restituzione delle storie nel libro vorrebbe sollecitare un dibattito pubblico sulle questioni emerse, tanto che uno degli esiti sperati è di tipo trasformativo, sia individuale che collettivo. Questo perché la parola autobiografica porta in sé, come valore aggiunto, il prezioso nesso individuo-società ed è in grado di esercitare un rispecchiamento attivo e dinamico dell’un soggetto nell’altro.
Aprono il libro un certo numero di colloqui con dirigenti che a vario titolo operano nel mondo ceramico: ciascuno riflette sulle ricadute che il suo ambiente di lavoro ha avuto sul territorio ceramico e sulle prospettive future della ceramica. Prima dei capitoli tematici che contengono frammenti delle narrazioni si trovano due testi esemplificativi integrali, quello di una delegata pensionata e l’altro di un delegato lavoratore. Tutti gli altri testi integrali sono raccolti nella chiavetta allegata al volume, insieme ai materiali derivati dalla ricerca di documenti negli archivi sindacali e il video di presentazione di Stefano Massari costruito anche sulle foto di Uliano Lucas. Voci narranti: Alberto Bertoni e Irene Guadagnini