Nasce il 10 marzo del 1930 a Soliera, da una famiglia di origine contadina. Il padre, operaio alla FIAT, viene licenziato per rappresaglia politico-sindacale all’inizio degli anni Cinquanta, evento che crea difficoltà finanziarie alla famiglia.
Terminata la scuola dell’obbligo, si diploma in dattilografia presso l’Istituto professionale “F. Corni” di Modena. Assunta come impiegata alla Camera del Lavoro di Soliera ancora minorenne, diviene in breve attivista sindacale e poi funzionaria. Tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, si impegna in particolare nell’organizzazione delle mondine e prende parte alle dure lotte agrarie, durante le quali viene arrestata e condannata a tre mesi e mezzo di carcere.
A 16 anni si iscrive al Partito comunista e, dopo alcuni anni di attività sindacale, nel 1952 si trasferisce a Roma per lavorare alla Fgci di Enrico Berlinguer, divenendo vice-responsabile delle Commissione ragazze sotto la direzione di Marisa Murro. In quel periodo si sposa e ha il suo primo figlio.
Nel 1956 rientra nel modenese, dove continua per qualche tempo a occuparsi della Fgci. Contestualmente, dal 1956 al 1960 lavora come funzionaria sindacale presso la Federbraccianti di Soliera.
All’inizio degli anni Sessanta è responsabile dell’Udi modenese. Vi rimane fino al 1968, anno in cui entra in Parlamento nelle fila del Pci. In Parlamento, è vice-presidente della Commissione lavoro, occupandosi in particolare della riforma della legge sul lavoro a domicilio (1973), della riforma della legge sulle lavoratrici madri (1971) e della riforma del diritto di famiglia (1975).
Nel 1976, si conclude la sua esperienza come parlamentare e rientra a Modena.
Dopo la nascita del secondo figlio, abbandona definitivamente gli incarichi politico-sindacali.
Muore a Modena il 18 marzo 2016.