La cittadella del lavoro

Sono ripresi i lavori per il recupero della palazzina degli uffici delle ex Fonderie riunite di Modena, dopo un momento di difficoltà dovuto all’aumento dei prezzi dei materiali. Nei primi mesi del 2024 l’edificio sarà pronto per ospitare gli uffici e la biblioteca dell’Istituto storico. Inoltre, saranno disponibili una sala multifunzionale per l’allestimento di mostre e la realizzazione di eventi, una sala conferenze da 99 posti, un’aula didattica. Tempi diversi per la realizzazione dello stralcio 2B, finanziato coi fondi del PNRR, dove sarà collocato l’archivio storico, il quale rimarrà temporaneamente nell’attuale sede dell’Istituto, in via Ciro Menotti 137.
Entro l’anno prenderanno l’avvio anche i lavori di recupero del lotto 2A, che corrisponde alla porzione della fabbrica che confina con il cortile interno, lato strada Santa Caterina e sono stati pubblicati i bandi per i lavori sul lotto 2B (stessa porzione, ma sul lato ferrovia) e 3, che corrisponde al grosso della fabbrica sul lato via Mar Ionio. Questi spazi sono destinati alla realizzazione del Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia (DAST), che comprenderà acceleratori per start up, laboratori, spazi per l’università nell’ambito dell’automotive.
Con questa operazione si intende mettere in connessione la realtà industriale e produttiva e la cultura del lavoro che connotano ancora oggi Modena, e la sua tensione positiva sul piano dell’innovazione, con un passato che ancora oggi può fornire stimoli, conoscenze, consapevolezza, senso di identità e di coesione sociale.
Con il trasferimento dell’Istituto storico alle ex Fonderie riunite si vuole creare un polo culturale “rivolto alle dinamiche sociopolitiche, alle culture del lavoro, ai saperi e alle competenze che si sono sviluppati nel nostro territorio a partire dal secolo precedente e alle loro connessioni con il tempo presente”. Un polo culturale della conoscenza storica, scientifica, tecnica che possa dialogare con l’altro polo culturale umanistico e dell’immagine che sarà creato nell’area Sant’Agostino-Palazzo dei musei, nel quadro di una strategia di saldatura tra le ‘due città’, separate non solo fisicamente dalla linea ferroviaria, e la messa in discussione di una dinamica centro-periferia ormai superata, a favore di un concetto di città ampia che non prevede gerarchie sul piano delle opportunità e della coesione.