La Valdevit Giovanni & C. inizia la sua attività nel 1934 come fonderia di ghisa di seconda fusione di proprietà dell’imprenditore Giovanni Valdevit.
Inizialmente va ad occupare uno stabilimento in via M. Fanti, ma nel 1938 si trasferisce in via C. Razzaboni, 80. Come nel caso delle imprese del gruppo Orsi, durante la guerra anche la Valdevit conosce un notevole sviluppo grazie alle commesse pubbliche e alle personali simpatie del suo proprietario per il Regime. Eliseo Ferrari, che nel 1948 diventerà segretario della FIOM cittadina, ricorda a questo proposito che nel periodo bellico Valdevit si presentava in fabbrica in orbace, la divisa dei gerarchi fascisti.
Lo stabilimento non viene bombardato e i macchinari, trasportati altrove nell’ultimo periodo del conflitto, rientrano alla fine del ‘45 consentendo subito la ripresa della produzione.
Nel 1948, contestualmente alle pressioni padronali per un ritorno al cottimo individuale, l’azienda nega l’autorità della Commissione interna in carica e annuncia il licenziamento di sei attivisti sindacali e due membri della Commissione interna. Alla non collaborazione da parte del sindacato segue la serrata della fabbrica al termine della quale saranno licenziati tutti i dipendenti, che allora erano 275, per essere sostituiti con operai non sindacalizzati.
Nel 1950 parte dei lavoratori licenziati si uniscono nella Cooperativa Fonditori che troverà sede, grazie al sostegno del Comune e del sindaco Alfeo Corassori, in un vecchio lavatoio in disuso; l’ingresso delle nuove maestranze invece, con minore esperienza nel settore della metallurgia, porta ad un calo della qualità delle lavorazioni e alla progressiva perdita di clienti.
L’impresa termina la sua attività alla metà degli anni Ottanta e nel 1988 la società viene messa in liquidazione.
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DOCUMENTI
FONTI
BIBLIOGRAFIA
Lorenzo Bertucelli, “Costruire la democrazia”. La Camera del lavoro di Modena (1945-1962) in Lorenzo Bertucelli, Claudia Finetti, Marco Minardi, Amedeo Osti Guerrazzi, Un secolo di Sindacato. La Camera del lavoro a Modena nel Novecento, Roma, Ediesse, 2001
Bruno Bigi, La FIAT a Modena dalla ricostruzione ai licenziamenti del 1955, tesi di laurea, Università di Modena, Facoltà di Economia e Commercio, rel. Sebastiano Brusco, a.a 1983-1984, pp. 161-175
Eliseo Ferrari, A sangue freddo. Modena 9 gennaio 1950. Cronaca di un eccidio, Edizioni LibErtà, 2004