Nasce a San Donnino, Modena, il 27 aprile 1870 da Fortunato e Maria Incerti. La famiglia è originaria di Spilamberto. Risiede in via Morane a Modena e lavora come ortolano coltivando un terreno ubicato dove ora sorge il bosco urbano, poco prima della rotonda di Vaciglio.
Il 7 aprile 1920 partecipa alla manifestazione indetta dalle due Camere del lavoro di Modena per protestare contro l’ennesimo eccidio proletario, avvenuto durante un comizio a Decima di San Giovanni in Persiceto due giorni prima, con l’uccisione di sette lavoratori e del dirigente della Camera del lavoro sindacalista di Bologna Sigismondo Campagnoli, originario di Mirandola.
Durante la manifestazione in piazza Grande i carabinieri aprono il fuoco uccidendo cinque lavoratori. Gatti viene colpito subendo una «frattura del femore destro con spappolamento dei tessuti e altre gravi lesioni». Muore durante il trasporto in ospedale.
Lascia la moglie Albertina Giovanardi e undici figli: Demetrio, Marcello, Dorotea, Caterina, Bruna, Guido, Ruggero, Augusta, Amalia, Giuseppina e Guglielma. Quest’ultima nel 1924 sposerà Luigi Cavani, ferito gravemente durante la stessa manifestazione, al punto che gli fu amputata la gamba destra.
Collegamenti
DOCUMENTI
FONTI
BIBLIOGRAFIA
Fabio Montella, Bagliori d’incendio. Conflitti politici a Modena e provincia tra guerra di Libia e marcia su Toma, Milano, Mimesis, 2021