La memoria dell’eccidio di Piazza Grande a Modena del 7 aprile 1920 è stata per lungo tempo molto labile. Scontato il silenzio dell’episodio durante il ventennio fascista, nemmeno dopo il 1945 vi è stata una particolare attenzione verso una vicenda così drammatica, che ha causato la morte di cinque lavoratori durante una manifestazione sindacale. Neppure l’eccidio davanti alle Fonderie riunite il 9 gennaio 1950 ha sollecitato, a quanto è risaputo, collegamenti o richiami alla vicenda accaduta trent’anni prima.
Per decenni, un episodio che ha visto coinvolti lavoratori di diversa o nessuna appartenenza politica è stato assunto come elemento identitario solo per il movimento anarchico modenese. In particolare, dal 2005 ogni 7 aprile gli anarchici celebrano l’eccidio in Piazza Grande, per poi chiedere senza successo al Comune di Modena di poter apporre una targa da loro realizzata con il seguente testo: A ricordo di / Linda Levoni di anni 18 / Antonio Amici di anni 33 / Evaristo Rastelli di anni 35 / Stella Zanetti di anni 37 / Ferdinando Gatti di anni 49 / qui uccisi il 7 aprile 1920 dai regi carabinieri / sangue proletario per un mondo di solidarietà / di uguaglianza e di libertà / 7 aprile 2016 / Gli anarchici.
Intanto, finalmente anche il Comune di Modena prende atto della vicenda e chiede all’Istituto storico di promuovere un convegno storico, che si tiene il 3 aprile 2014. Due anni dopo, anche per sollecitazione di alcune forze politiche e dei sindacati, è inaugurata di fianco allo scalone che porta in municipio una targa in marmo con il seguente testo:
LA CITTÀ DI MODENA
IN MEMORIA
DEI CADUTI PER IL LAVORO E PER I DIRITTI DEI LAVORATORI
NELL’ECCIDIO DEL 7 APRILE 1920
LINDA LEVONI
STELLA ZANETTI
ANTONIO AMICI
EVARSTO RASTELLI
FERDINANDO GATTI
7 APRILE 2016 COMUNE DI MODENA