Durante un periodo duro per la classe lavoratrice come furono gli anni Cinquanta, nelle fabbriche si sviluppa la straordinaria esperienza della stampa operaia. In risposta all’ostinata offensiva padronale contro le Commissioni interne, ai licenziamenti di massa e ai soprusi quotidiani, i lavoratori grazie al sostegno del Partito comunista si dotano di uno strumento unitario per far sentire la loro voce e con il quale denunciare i metodi industriali e di governo.
In questa vicenda Modena assume un ruolo di spicco, raggiungendo il primato nazionale in termini quantitativi nelle pubblicazioni di questo tipo; tra il 1949 e il 1956, infatti, escono qui più di quaranta giornali di fabbrica. Tra le tante testate si possono citare “Il Trattore” della Fiat Oci, “Il crogiuolo” delle Fonderie riunite poi sostituito da “La voce delle Fonderie”, “Il Lingotto modenese” delle Acciaierie e Ferriere, “La guida” delle Alfieri Maserati; “Tribuna aperta” della Manifattura Tabacchi, “La voce del salumiere” della Samis di Massa finalese, “L’Eco di fabbrica” della Magneti Marelli di Carpi, “Il Torrione” della Sipe di Spilamberto.
Elemento interessante da sottolineare è come nel nostro territorio riescono ad avere il loro giornale anche i lavoratori di alcune aziende agricole, aspetto di grande originalità all’interno del panorama nazionale.
Nel breve tempo, però, queste pubblicazioni e chi vi collaborava diventano sempre più scomodi agli occhi delle direzioni aziendali e delle autorità, esponendo i militanti della Cgil ad una sistematica azione repressiva. Ad inasprire ulteriormente il clima di conflitto era anche il peso che, specialmente nell’ultima fase di esistenza dei giornali, la Federazione comunista modenese aveva assunto sui contenuti politici.
Questi limiti evidenti mettono i giornalisti operai nelle condizioni di non poter più portare avanti il loro impegno nel dare voce ai problemi dei lavoratori nelle loro aziende, e intorno alla metà degli anni Cinquanta la spinta propulsiva che aveva dato vita a questa esperienza si esaurisce progressivamente, salvo ripresentarsi in epoche successive in singole aziende e non più come movimento generale.
Voci correlate
Collegamenti
DOCUMENTI
FONTI
IS Modena, Archivio PCI
BIBLIOGRAFIA
Claudio Novelli, Giornalisti di fabbrica. Lotte sociali e cultura operaia a Modena 1949/1956, Roma, Ediesse, 1996