Intervista a Attilio Trebbi
SPI CGIL
Intervista a: Attilio Trebbi
Realizzata da: Nora Sigman
Luogo: Camera del lavoro
Data di realizzazione: 19 gennaio 2001
Cominciamo dall’inizio. Prima le chiedo nome: Attilio Trebbi, età?
86…
86 anni. È sposato?
Sì!
Figli?
2 figli, 2 nipoti
Abita a Modena?
Sì, in viale Gramsci 201
È nato anche a Modena?
Nato nel comune di Modena, ma in una frazione …
Dove?
A Marzaglia dove c’è stata la vicenda là col campo di aviazione
Lavoro? Adesso è un pensionato ovviamente… Ma prima che lavoro ha fatto?
Io continuo a dire che ne ho fatto di ogni colore! Ma ho cominciato che avevo meno di 10 anni che andavo ad aiutare un mio zio che faceva il fabbro ferraio, poi sono andato a vendere per conto di un ambulante della frutta agli scavatori della ghiaia io abitavo vicino al fiume, c’erano quelli che scavano la ghiaia, i birocciai e io, con una gerla sulle spalle, andavo a vendere la frutta a questi lavoratori…
COLLEGAMENTI
Intervista a Gino Simonini
SPI CGIL
Intervista a: Gino Simonini (30/12/1934)
Realizzata da: Emanuele Guaraldi
Luogo: Cgil – Vignola
Devo cominciare con nome cognome. Simonini Gino?
Sì.
Data di nascita?
30 dicembre 1934.
’34. Luogo?
Castelvetro.
Iscritto al partito da che anno?
Come partito… perché io ho lavorato molto di più al sindacato!
Ah, allora al sindacato da che anno?
Cioè io ho cominciato, ho fatto il contadino mezzadro fino al ’61 e poi sono andato al
sindacato nel ’64, ai primi del ’64 fino al ’75. Se vuole anche la faccenda del partito non
è un problema però, perché io ne ho avuto due. Primo ero nel Partito socialista e poi
all’unificazione… alla scissione sono andato, c’era un gruppo che si chiamava Mas
(???), poi siamo passati al Pci di allora. Cioè ho fatto, può mettere da socialista Psiup,
che si chiamava Psiup e poi Pci.
Allora…
Sì … quando il Psiup si è sciolto io facevo parte della parte socialista che è venuta fuori che si è creato il Psiup, quando si è sciolto il Psiup sono passato al Pci di allora.
Ho capito, ho capito. …
COLLEGAMENTI
Intervista a Walter Silingardi
SPI CGIL
Intervista a: Walter Silingardi
Realizzata da: Nora Sigman
Luogo: Camera del lavoro
Data di realizzazione: 19 gennaio 2001
[1ª CASSETTA]
Ho lavorato pochissimo alla Camera del lavoro…
Lei ha lavorato poco?
Poco perché… adesso questo non lo registri, io sono andato a…
[il registratore viene spento e poi riacceso, ndr.]
Le cose personali ci interessano: lei quindi ha ottant’anni, ha lavorato dopo la guerra come…
Beh io ho fatto l’ultima guerra ho fatto via 6 anni: ho fatto l’Africa, e poi mi hanno preso prigioniero gli americani, poi sono stato negli Stati Uniti prigioniero e da ultimo nelle isole Hawaii perché quando ci fu il crollo del fascismo, l’8 settembre, gli americani fecero una specie di inchiesta: “Sei con Mussolini o sei con Badoglio?” perché sa che al Nord si era formata la Repubblica di Salò mentre al Sud c’era Badoglio che ha fatto l’armistizio poi collaborava con gli americani. Allora la stragrande maggioranza ha risposto che stava con Badoglio allora non ci consideravano più prigionieri di guerra ma collaboratori. Invece di avere PW, prigionieri di guerra, dietro la schiena avevamo la striscia “liberty” però ci potevano portare in zone d’operazione no? e per quello io andai a finire alle Hawaii tra l’altro facevo l’interprete. E alle isole Hawaii sa che la guerra qui è finita nell’aprile del ’45 invece contro il Giappone è finita alcuni mesi dopo e sono venuto a casa nel ’46. Allora siccome che, dopo il fascismo, c’era stata l’epurazione in tutti gli Enti pubblici quindi anche nei municipi e allora…
Perché lei prima della guerra già lavorava?
Sì! Lavoravo in fabbrica… lavoravo e dopo sono stato assunto al comune di Formigine però successe che alla fine del 1948, se ricordo bene, arrestarono il segretario della Camera del lavoro di Formigine per vicende partigiane eccetera eccetera e allora quello che era segretario della Federterra, che curava gli interessi dei mezzadri passò segretario della Camera del lavoro e io andai alla Federterra.
Di Formigine?
Sì! Di Formigine … questo a Formigine… e questo avvenne, mi pare, ai primi del ’49: o fine ’48 o primi del ’49. Allora io dovetti dare le dimissioni da impiegato! Ci voleva solo l’incoscienza che avevo allora! Perché allora un posto fisso in un Ente pubblico era una fortuna grande perché allora c’era una grande disoccupazione, le fabbriche distrutte lei si figuri nel ’46! Si figuri! E così allora io diedi le dimissioni ed andai a fare quel lavoro lì e poi dopo circa un anno siccome che giù nella Bassa modenese era venuta fuori tutta la vicenda dei boschi della Saliceta, non so se lei ne ha mai sentito parlare, del bosco della Saliceta è a Camposanto perché Claudio dovrebbe avere dei documenti perché è molto interessante questa storia qui, è molto importante!…
COLLEGAMENTI
Intervista a Luciana Sgarbi
SPI CGIL
Intervista a: Luciana Sgarbi (10/03/1930)
Realizzata da: Nora Sigman
Luogo: Soliera
Data di realizzazione: 2 aprile 2001
Purtroppo è la memoria che manca! Io stamattina ho cercato di mettere un po’ a fuoco ma sono stata in giro…
Partiamo dal personale: nome?
Luciana Sgarbi
Nata?
Nata a Soliera come l’Aude Pacchioni, nello stesso paese… abbiamo dato molti compagni… un paese molto… la lotta partigiana, Limidi, l’incendio delle case … è un paese che si è dato da fare nella Resistenza c’era il comando dei partigiani, il comando regionale… questo me lo hanno raccontato!
Sei nata quando?
Nel ’30… sì ero dentro ma non dentro nel senso … ero una ragazzina che sapeva tutto ma ero una ragazzina! Sapevo tutto: qui la notte i partigiani venivano a prendere le cinghie delle mietitrebbie perché non si trebbiasse e i tedeschi non portassero via il grano … sentivo che avevano fatto il funerale una notte di un mio amico perché era un partigiano che era morto … queste cose le sapevo tutte, un po’ dall’esterno però hanno contribuito a formare la mia identità!
Perché eri di famiglia anche …
Sì anche mio padre! Non era partigiano, non è riuscito a farlo perché mia madre diventava matta se usciva di casa…
Aveva paura?
Sì! Molta! Lei era ipersensibile! Mamma mia! Quando sono venuti a sequestrare gli arnesi per la mietitrebbia in cortile, c’era questo qui, questo partigiano che sequestrava la cinghia perché non si trebbiasse il grano, l’hanno presa, l’hanno portata via eccetera io avevo capito chi era e tutto… insomma ero proprio in mezzo…
COLLEGAMENTI
Intervista a Sergio Rossi
SPI CGIL
Intervista a: Sergio Rossi (19/02/1925)
Realizzata da: Andrea Pantaleoni
Luogo: Camera del lavoro di Modena
Data di realizzazione: 20 maggio 2000
Partiamo così. Allora Sergio partiamo dalla tua famiglia d’origine: tuo padre, tua madre che cosa facevano? Dove abitavate, dove stavate?
La mia famiglia d’origine era una vecchia famiglia contadina, mezzadrile che ha abitato quando io sono venuto alla luce di questo mondo nelle valli di Fossoli, nella tenuta Gruppo che allora era tenuta in mano dal marchese, mi pare, Trivella e poi alla società Ara… Sì, sì io sono nato in Gruppo nel febbraio, esattamente il 19, del 1925. Mio nonno era una sorta di sotto fattore in questa tenuta teneva, diciamo, seguiva il lavoro dei salariati, dei braccianti, del bracciantato agricolo che veniva occupato a giornate, taluni erano anche salariati fissi in lavori di bonificazione che era stata iniziata la bonifica e anche in attività di colture. Siccome avevano una parte di queste terre che erano già state bonificate in conduzione diretta la società proprietaria della tenuta Gruppo. Mio padre era considerato, come dire?, l’intellettuale della vecchia famiglia e aveva, pensa, soltanto frequentato la quinta che allora, mio padre era del 1889, ha frequentato le 5 classi. Molti suoi fratelli, era una famiglia numerosa, come tante famiglie dell’epoca, soprattutto quelle contadine… è stato colui che ha fatto tutte e 5 le cinque classi.
Era tanto!
Era tantissimo sì! Mia madre invece era analfabeta, mia madre è nata nel bolognese ma ci ha vissuto poco, i primi anni … era una donna meravigliosa ma di un pessimismo estremo … mio padre invece era un bonaccione, un ottimista, una persona ironica. Questa è un po’ la mia famiglia! Diciamo come quadratura: io vengo da lì! Il mio ceppo è quello!…
COLLEGAMENTI
Intervista a Gildo Ronchetti
SPI CGIL
Intervista a: Gildo Ronchetti (05/02/1921)
Realizzata da: Emanuele Buda
Luogo: Spi-Cgil Pavullo
Partiamo dalla tua famiglia e dal tuo luogo di provenienza, i tuoi ricordi di bambino, il periodo, diciamo, della scuola…
Iniziamo dicendo che sono nato a San Prospero in una famiglia fortemente religiosa! Erano due fratelli: il padre e lo zio e 13 figli complessivi che andavano … il primo è nato nel 1907, l’ultimo del 1924! Ecco in questo arco di tempo c’erano questi figli… Era il periodo anche della guerra ‘15-’18 che però io non c’ero ma il nonno era preoccupato perché i 2 figli erano in guerra. E così ci siamo trascinati. Del ’25 poi ci siamo divisi; i 2 fratelli si sono divisi e uno è venuto ad abitare a Rovereto e l’altro a Cavezzo, a Motta di Cavezzo…
Ecco lo spostamento a che cosa è dovuto? Cioè qual era il lavoro della famiglia? Lo spostamento è legato a una questione di lavoro o ad altre questioni?
Contadini! Siamo passati… cioè eravamo contadini là con un pezzo di terra poi siamo diventati contadini qui a Rovereto. Però per venire contadini a Rovereto mio padre aveva 9 figli e 3 erano piccoli: io, mio fratello e l’ultimo. Allora questi 3 più piccoli non vennero denunciati al padrone di quanti figli avevano disse che avevamo 6 figli, che aveva 6 figli e così entrammo nel ’25 in questo podere alle Lame di Rovereto.
Mezzadro?
Sì! Mezzadro… 1929 muore il babbo per malattia e rimaniamo lì in 9 fratelli con la mamma… da mezzadri nella povertà più nera che si possa immaginare. Un mio fratello viene colto come operaio, garzone da casaro e poi, in un secondo tempo, entro anch’io quale garzone di casaro. In famiglia migliorano le condizioni anche se lo stipendio era molto limitato …
COLLEGAMENTI
Intervista a Enea Romagnoli
SPI CGIL
Intervista a: Enea Romagnoli (18/06/1928)
Realizzata da: Emanuele Buda
Luogo: SPI – CGIL Castelfranco
Allora, partiamo come per gli altri da, proprio dall’inizio no… dalla famiglia, dove sei nato, la famiglia, quanti… quanti fratelli, e anche le prime esperienze se era una famiglia di politica di sindacato…
Io sono figlio di una ragazza madre. Ho vissuto con mia madre sino a 10 anni…da capo?
No, No.
Ho vissuto con mia madre sino a 10 anni a Bologna. E a 10 anni sono andato in collegio, sono rimasto in collegio fino a 15 anni e mezzo, fino al settembre del 1943. Mia madre era di una famiglia di antifascisti, un suo fratello era stato addirittura pestato dai fascisti a Castelfranco nel ’21 e poi andò a Milano perché s’era stufato di prendere sempre le botte dai fascisti. Prima dei 10 anni una cosa che mi ricordo bene è quando fu arrestato un amico di famiglia, un certo Tubertini che era uno studente universitario che poi divenne poi dopo la liberazione il segretario del partito, della federazione del Partito comunista di Bologna, e la madre di questo Tubertini portò a casa mia, a mia madre quei pochi libri che si erano salvati dal sequestro dei fascisti, dei fascisti. E lì cominciai già a capire insomma che, a capire le prime cose insomma di politica, il perché e il percome.
Quindi l’iniziazione è abbastanza precoce è già …
Sì, sì
Il periodo della …
Sì, sì. Il 25 luglio del ’43 quando è andato su Mussolini, io lavoravo in una fabbrica di Bologna sebbene che ero in collegio, avevo finito le scuole la terza media ero andato a fare l’apprendista in questa fabbrica che si chiamava Corelli e Martinelli e veniva prodotto dei calibri per i siluri della marina. In fabbrica c’era sempre il ritratto di Mussolini e del Re nella… in fondo al… e quella mattina sono andato a lavorare non avevo sentito niente ancora neanche, neanche per strada e poi anche in fabbrica e mentre lavoravo un operaio mi ha fatto “oh, hai visto non c’è più!” Ho guardato e non c’è più Mussolini, era il 25 luglio, verso le 10, 10, 10 e mezza tutti fuori della fabbrica tutti in piazza Indipendenza a manifestare gioia per la caduta del fascismo, poi da lì andammo davanti al carcere di Bologna a chiedere il rilascio dei detenuti politici. Io ero sempre assieme a operai insomma, avevo 15 anni e mezzo insomma. Dopo i primi bombardamenti pesanti di Bologna da parte degli arerei americani, sono venuto a Castelfranco da un fratello di mia madre, mio zio anche lui antifascista, comunista, e ho abitato con lui fin quando mi sono sposato…
COLLEGAMENTI
Intervista a Arturo Ricci
SPI CGIL
Intervista a: Arturo Ricci (28/11/1919)
Realizzata da: Emanuele Buda
Luogo: Spi Cgil Pavullo
Partiamo dal quadro familiare: luogo di nascita e quadro familiare, origine della famiglia e ricordi, diciamo, d’infanzia.
Sono nato a Pavullo nel Frignano il 28 novembre 1919, mio padre faceva il sarto da uomo era del 1898 quindi aveva partecipato alla guerra del ‘15 – ‘18…
Il padre sarto e la madre svolgeva qualche lavoro?
Mia madre aiutava mio padre anche nel lavoro di sartoria e teneva dietro alla casa.
Condizione diciamo anche economica…
Non brillante perché dico non mancava niente però non eravamo in uno stato di agiatezza. Io ho frequentato le scuole anche se i risultati sono stati abbastanza brillanti non ho avuto modo di continuare gli studi perché bisognava trasferirsi a Modena e quindi mi sono arrangiato per mio conto direi autodidatta nel senso così di una cultura un po’ farraginosa non programmata insomma ma che mi ha permesso di svolgere una mia attività anche d’ufficio…
Complessivamente gli anni di scuola quanti sono stati? Otto?
Sì otto!
Quindi rispetto al tempo e anche alla zona diciamo la condizione economica non era brillante ma ad esempio rispetto alle condizioni di una famiglia bracciantile erano sicuramente…
Sì, sì! …
COLLEGAMENTI
Intervista a Fulvio Pivetti
SPI CGIL
Intervista a: Fulvio Pivetti (17/09/1926)
Realizzata da: Emanuele Buda
Luogo: Spi-Cgil Nonantola
[1ª CASSETTA]
Partiamo appunto da quando sei nato…
Io sono nato, dico adesso che vado nelle scuole a insegnare il mio mestiere di allora, nel lontano 1926, dico nel lontano 1926, da una famiglia molto povera, eravamo in 8 in famiglia: mio padre, mia madre, 5 fratelli, ho 2 fratelli e 3 sorelle e avevamo con noi una sorella di mio padre un po’ handicappata. Ho studiato, ho fatto le scuole elementari poi un po’ per ragioni di economia, cioè di non possibilità e anche un po’ per la discriminazione politica che mio padre aveva subito quindi a quel momento, dopo le elementari, la mia strada era quella di andare a lavorare e l’unico lavoro che mi si presentava era il bracciante agricolo.
Dove?
A Nonantola! Nella zona di Campazzo.
La famiglia era proprio di Nonantola? Sempre stata di Nonantola o veniva da altre…
Sì! Mio padre veniva da Ravarino e mia madre invece era nonantolana, fra l’altro fra i 21 nomi della partecipanza agraria…
COLLEGAMENTI
Intervista a Ultimio Pagani
SPI CGIL
Intervista a: Ultimio Pagani (28/08/1922)
Realizzata da: Emanuele Guaraldi
Luogo: CGIL – Sassuolo
Pagani Ultimio. Data di nascita?
1922, 28 agosto, 28/8.
Luogo?
Montefiorino.
Iscritto al partito da che anno?
Dal ’44.
Pci?
Sì.
Al sindacato?
Dal ’45 dopo la guerra subito, finita la guerra.
Perfetto, ecco quali sono state, se ci sono state le cariche ricoperte?
Beh io nel sindacato non ho mai ricoperto nessuna carica.
A livello politico?
A livello politico sono stato, facevo parte del comitato federale, sono stato a Montefiorino come segretario di sezione, di Montefiorino, Palagano e Frasinoro.
Perfetto, ecco. Ha partecipato a qualche vertenza, lotte particolari da un punto di vista sindacale?
A quelle tutte quante. Perché quando si facevano le lotte allora non si guardava mica se uno se lavorava o non lavorava si partecipava a tutte le lotte…
COLLEGAMENTI